.

La riforma della LPP aiuta i lavoratori a tempo parziale

La rendita del 2° pilastro aumenta con la riforma, soprattutto per i lavoratori a tempo parziale. Nel settore principale della costruzione, a beneficiarne sono soprattutto le donne che lavorano in ufficio. Ma anche il personale di cantiere desidera lavorare in futuro maggiormente a tempo parziale.

La riforma della LPP mira ad aiutare in particolare i lavoratori a tempo parziale a migliorare la loro previdenza per la vecchiaia. Poiché molte donne lavorano a tempo parziale, si sostiene spesso che trarrebbero particolare vantaggio dalla riforma, anche se la riforma non è specifica di genere. L’obiettivo principale è aumentare le rendite per i lavoratori a tempo parziale attraverso l’adeguamento di parametri tecnici come la soglia d’entrata, la deduzione di coordinamento e gli oneri salariali. Questi adeguamenti fanno sì che i lavoratori a tempo parziale versino una quota maggiore del loro salario nel secondo pilastro, e quindi anche i datori di lavoro versino contributi corrispondenti.

Nel settore principale della costruzione, oltre 12 000 donne lavorano nell’edilizia e nel genio civile, svolgendo principalmente lavori d’ufficio. Il 60% di queste donne lavora a tempo parziale, il che evidenzia in modo particolare i benefici che la riforma offre loro. Per quanto riguarda invece gli uomini, solo il 6% lavora a tempo parziale in questo settore, ma anche qui cresce il desiderio di lavorare a tempo parziale. 30 anni fa, solo il 3% degli uomini lavorava a tempo parziale, mentre nel frattempo la percentuale è raddoppiata. Anche gli uomini in cantiere, dal capo muratore al conduttore di lavori edili, esprimono sempre più il desiderio di lavorare all’80%.

I parametri tecnici della LPP (soglia d’entrata, deduzione di coordinamento, oneri salariali) vengono adeguati in modo che i collaboratori a tempo parziale versino una parte leggermente maggiore del loro salario nel 2° pilastro. Ma vi contribuiscono per lo stesso importo anche i datori di lavoro. Con la riforma cresce l’avere della cassa pensione dei lavoratori a tempo parziale, con conseguente aumento dei redditi da interessi. Ciò è particolarmente importante in quanto a molti lavoratori a tempo parziale, spesso meno retribuiti, spettavano finora pensioni più basse. La riforma contribuisce quindi a rendere più equa e più giusta la previdenza per la vecchiaia, colmando il divario tra lavoratori a tempo pieno e a tempo parziale. Soprattutto nel settore principale della costruzione, dove il lavoro a tempo parziale è sempre più richiesto, questa riforma può fare la differenza e contribuire all’attrattività del settore.

Nel complesso, la riforma è considerata un passo importante per adeguare la previdenza professionale alle moderne realtà del lavoro e garantire che tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro grado di occupazione, ricevano un’adeguata previdenza per la vecchiaia.

Circa l'autore

pic

Martin Maniera

[email protected]

Condividi questo articolo