Carenza di manodopera qualificata: la disponibilità attuale e futura va potenziata

Secondo lo studio condotto dalla SSIC, in tutte le principali professioni del settore edilizio la domanda di manodopera qualificata aumenterà costantemente entro il 2030 e il 2040. Fino al 2030 aumenterà soprattutto la domanda di muratori, capi muratori e capisquadra. Rispetto a oggi serviranno infatti da 400 a 500 muratori, capi muratori e capisquadra in più. Ma l’offerta futura di manodopera sarà sufficiente a soddisfare questa domanda?

A confronto con il 2020, il numero di lavoratori specializzati diminuirà fino al 2030, con la sola eccezione dei costruttori stradali e dei conduttori di lavori edili. Questi ultimi registreranno un lieve incremento del 9% entro il 2030. Ciò contribuirà ad alleviare solo in parte la penuria di conduttori di lavori edili. Anche se tra i costruttori stradali è atteso un incremento del 21% non bisogna interrompere le attività di pubblicità mestieri, poiché i costruttori stradali rappresentano un importante bacino di reclutamento per i futuri quadri.

Il calo più significativo fino al 2030 si registrerà tra i muratori e i capisquadra, i cui effettivi diminuiranno di 1400-1500 occupati, pari a circa il 20%. Sarà negativo anche l’andamento dell’offerta di capi muratori (-12%) e impresari costruttori (-6%). La situazione dei capi muratori dovrebbe stabilizzarsi dopo il 2030. Tra i muratori e i capisquadra è atteso un ulteriore calo, anche se più lento.

La domanda aumenta per tutte le professioni, mentre l’offerta diminuisce nella maggior parte di esse. È giunto il momento di confrontare tra loro domanda e offerta per misurare la gravità di questa penuria di manodopera specializzata. Le previsioni aiutano gli istituti di formazione e le imprese ad adottare decisioni opportune ed efficaci allo scopo di coprire almeno parzialmente il fabbisogno.

Si rileva una carenza di muratori, capisquadra, capi muratori e impresari costruttori. Nel 2030 mancheranno all’appello 1700 muratori e circa 1600 capisquadra. Non si potranno reperire neppure 1050 capi muratori e anche questa è una carenza significativa. Il divario tra domanda e offerta sarà ancora relativamente modesto nel 2030 per gli impresari costruttori, ma si allargherà nel decennio successivo. Stando alle previsioni, nel 2030 ci sarà una lieve «eccedenza» di conduttori di lavori edili e costruttori stradali (tra 300 e 500 unità), ma non dobbiamo dimenticare che qualsiasi mercato, anche quello del lavoro, ha bisogno di un minimo di flessibilità per funzionare. Con questi numeri non si può certo parlare di un eccesso di offerta. Le previsioni sono peraltro calcolate su impieghi a tempo pieno. Se in futuro dovesse aumentare il numero di lavoratori a tempo parziale, aumenterebbe di conseguenza anche la domanda e l’offerta eccedente sarebbe riassorbita.

Il grafico mostra la carenza di manodopera qualificata in percentuale della forza lavoro che sarebbe necessaria per svolgere i lavori edili previsti per il futuro. I valori positivi indicano una carenza di manodopera, mentre i valori negativi indicano una certa eccedenza rispetto al fabbisogno stimato.

La penuria di manodopera specializzata dovrebbe acuirsi fino al 2040, soprattutto per i capisquadra (32%) e i muratori (31%). Gli impresari costruttori dovrebbero cominciare a scarseggiare bruscamente dopo il 2030, con un fabbisogno scoperto che passa dall’8% nel 2030 al 29% nel 2040. La diminuzione nei muratori e capisquadra sarà invece più marcata nella prima decade rispetto al decennio 2030-2040.

Nel segmento dei costruttori stradali l’offerta supererà la domanda del 27% nel 2040. La formazione continua di questi lavoratori specializzati potrebbe contribuire a soddisfare la domanda di quadri almeno nel genio civile.

Esistono misure diverse che si possono attuare per ridurre la carenza di manodopera e che sono illustrate insieme ai loro effetti nel prossimo articolo.

I membri possono scaricare lo studio sulla manodopera specializzata qui e il resoconto di sintesi qui.