Come le imprese di costruzione possono evitare infrazioni in materia di diritto dei cartelli

Una violazione della legge sui cartelli può mettere a repentaglio l’esistenza delle imprese di costruzione: incombono multe ingenti e di blocchi agli appalti. Ma ci sono delle misure per evitare le infrazioni.

 

Nei media si legge spesso che la Commissione della concorrenza (COMCO) ha effettuato perquisizioni domiciliari ai partecipanti a un progetto per il sospetto di un cartello sugli appalti, infliggendo poi multe milionarie ai soggetti coinvolti. Gli enti aggiudicatori, dal canto loro, reagiscono invocando da un lato elevate pretese di risarcimento e, dall’altro, bloccando gli appalti alle imprese interessate. Di conseguenza, le imprese di costruzione non possono presentare offerte per appalti pubblici entro un determinato periodo. Ciò potrebbe mettere a repentaglio la loro esistenza.

La buona notizia: i responsabili delle imprese di costruzione possono adottare misure preventive senza appesantire i processi interni. In pratica, è piuttosto raro che un’impresa edile finisca nel mirino di COMCO se ha adottato misure preventive interne, prestando quindi la necessaria attenzione alla cosiddetta «compliance». Le autorità «onorano» le misure di compliance efficaci in caso di violazione della legge sui cartelli che in casi eccezionali possono verificarsi nonostante la prevenzione. Le autorità tengono conto di queste misure per mitigare le sanzioni e in alcuni casi si astengono addirittura dal procedere con le sanzioni stesse.

 

Su misura per le PMI

«La compliance è solo per le grandi aziende» pensano molti decisori delle PMI del settore dell’edilizia. Ma è sbagliato. la compliance non è né complicata né costosa. Di cosa ha bisogno: i dirigenti d’impresa devono impegnarsi a favore di una concorrenza leale e a tal fine bastano poche frasi. I collaboratori devono ricevere una formazione, circa ogni 18 mesi. Nei contratti di lavoro, un paragrafo dovrebbe contenere regole di condotta chiare sulla concorrenza leale e sui rischi che potrebbero derivare dall’inadempienza. Un codice di condotta interno all’impresa deve stabilire le regole fondamentali che disciplinano i rapporti con i concorrenti. Inoltre è necessario un monitoraggio.

Patrick L. Krauskopf e Markus Wyssling di AGON Partners Legal AG, noti specialisti in materia di diritto dei cartelli e consulenti per la compliance della SSIC, hanno redatto insieme alla SSIC delle schede informative sulla compliance. Vi si affrontano vari temi, come i consorzi e i conflitti di interesse.

 

Le schede informative sulla compliance sono orientate alle esigenze pratiche delle imprese di costruzione. Sono disponibili per il download e consentono di evitare violazioni del diritto in materia di cartelli. 

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Susanna Vanek

Redattrice

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