Costruire in campagna è una passeggiata?

Si può davvero costruire senza pensieri e difficoltà nelle aree rurali, contrariamente a quanto accade in città? La risposta è no.

Realizzare progetti edili in aree urbane è una vera e propria sfida per la costante mancanza di spazio e le frequenze elevate di mezzi di trasporto di ogni tipo e flussi di pedoni, che rendono ostico anche il più semplice dei processi costruttivi. Per contro, costruire in aree rurali richiede un bagaglio di competenze diverse per gestire le specificità del caso.

Fattore sviluppo di terreni edificabili

Le vie d’accesso sono sottodimensionate per ampiezza e capacità per i trasporti pesanti, quando non del tutto assenti. I percorsi di trasporto sono quindi disagevoli e di solito anche piuttosto lontani, per cui la pronta consegna diventa una sfida. Per la fornitura e lo smaltimento di acqua ed energia elettrica in cantiere si può contare solo in rari casi su un’infrastruttura ben sviluppata e le distanze per raggiungere l’area di lavoro si allungano a dismisura. Anche la ricezione del segnale mobile non è affatto scontata, il che complica persino le comunicazioni.

Fattore manodopera qualificata

In zone scarsamente popolate e valli chiuse, gli impresari hanno a disposizione meno forza lavoro qualificata. Per quanto la fedeltà all’impresa qua possa essere più forte che altrove, trovare sufficienti mani capaci è pur sempre difficile quando la popolazione scarseggia. In zone ad altitudini elevate, per complicare il quadro, è impossibile lavorare tutto l’anno a causa dei mesi invernali e occorre trovare soluzioni consensuali che garantiscano continuità di impiego alle maestranze.

Fattore costi e sfruttamento delle capacità

Gli aspetti citati incidono su tutte le voci di costo, facendo lievitare il calcolo del prezzo dell’opera. Poiché i volumi costruttivi tendono a essere più contenuti e volatili che nei centri urbani, la ricerca di uno sfruttamento sufficiente delle capacità, soprattutto in concorrenza con imprese che operano in zone dal clima più mite, diventa un lavoro infinito. Per reazione, nei mesi invernali si cercano di sfruttare le capacità in ambito urbano, contribuendo ad accrescere a propria volta la pressione sul mercato.

Ovunque si costruisca, insomma, si incontreranno condizioni di partenza diverse e, conseguentemente, sfide diverse. È quindi d’obbligo il rispetto reciproco dei rispettivi incarichi tra gli impresari che operano in aree rurali e quelli attivi invece in aree urbane.

Adrian Meer, presidente Berner Baumeister

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Thomas Staffelbach

Caporedattore

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