Gli impresari costruttori si vedono costretti a mettere mano al portafoglio

Gli autoveicoli pesanti che trasportano materiali da e ai cantieri coprono generalmente brevi distanze e quindi percorrono meno chilometri all'anno rispetto agli autoveicoli che trasportano merci in tutta Europa. Hanno quindi bisogno di essere sostituiti meno frequentemente. Ora, però, un adeguamento della tassa sul traffico pesante TTPCP e un'iniziativa cantonale stanno mettendo le imprese di costruzioni sotto pressione perché dovrebbero rinnovare il parco veicoli anzitempo: la SSIC sta lottando contro questo. 


Una pianificazione finanziaria e d'investimento accurata e precisa è importante per il successo di un’impresa. Il Consiglio federale sta però mettendo in difficoltà le imprese di costruzioni, poiché intende aumentare la tassa sul traffico pesante TTPCP. In pratica, vuole declassare i veicoli Euro IV ed Euro V dalla categoria TTPCP media a quella più costosa. Un impresario costruttore ha tradotto in franchi questo aumento, partendo dal presupposto di 40’000 chilometri percorsi all'anno. 6’560 CHF di costi aggiuntivi all'anno per continuare a utilizzare un autocarro a 5 assi, 5’248 CHF per un autocarro a 4 assi e 4’264 CHF per un autocarro a 3 assi. Il risparmio per un nuovo acquisto è di 13’120 CHF nel caso di un autocarro a 5 assi, 10’496 CHF per un autocarro a 4 assi e 8’528 CHF per un autocarro a 3 assi. «Dal punto di vista della politica ambientale e climatica, è assurdo classificare un veicolo moderno con standard Euro 5 nella stessa categoria TTPCP più bassa come quella di un autocarro d'epoca!», dice il presidente centrale dell'ASTAG e consigliere nazionale Thierry Burkart. In altre parole, le imprese che hanno investito in tecnologie ecologiche vengono penalizzate senza motivo.  
 
Obiettivo non raggiunto 
Il Consiglio federale cita quale ragione dell’aumento della tassa l’obiettivo di trasferire il trasporto delle merci dalla strada alla rotaia. «Ma questo non si raggiungerà con l'aumento della tassa sul traffico pesante TTPCP», spiega Gian Nauli, collaboratore scientifico del dipartimento Politica presso la SSIC, «Ad oggi, la percentuale di autoveicoli pesanti stranieri con standard Euro 6 in tonnellate-chilometro, per quanto riguarda il traffico di transito alpino da confine a confine, è più del 90 per cento. Nessuno di questi veicoli è toccato dal declassamento degli standard Euro 4 e 5, il che significa che la tassa sul traffico pesante TTPCP per loro rimane invariata. Mentre invece, l'onere principale dovrà essere sostenuto dalle imprese di trasporto svizzere in settori speciali come la raccolta dei rifiuti, il trasporto del legname o il trasporto di materiali da e ai cantieri. Qui, il rinnovo del parco veicoli è ancora meno avanzato rispetto a quello dei trasportatori stranieri a causa dei minori chilometri percorsi annualmente - e un trasferimento non è né possibile né previsto dalla legge». 

I veicoli Euro 4 e 5 sono ecologici e non producono quasi alcuna emissione, per questo motivo sono ancora molto diffusi in Svizzera. A causa dell'aumento della tassa sul traffico pesante TTPCP, le imprese che desiderano rinnovare il loro parco veicoli difficilmente riusciranno a vendere i camion per un uso di seconda o terza mano sul mercato nazionale. Rimarrebbe solo la possibilità dell'esportazione, ma questa non è attrattiva dal punto di vista finanziario. Tuttavia, se i veicoli vengono tolti dalla circolazione prematuramente, questo porta ad un bilancio sfavorevole dell'energia grigia. Inoltre, il mercato dei veicoli con propulsione alternativa sta attualmente prendendo piede. È prevedibile che presto si potrebbe considerare l’acquisto di tali autoveicoli – ma questo non sarebbe possibile se le imprese dovessero già investire ora in nuovi autoveicoli. Inoltre, l'aumento della tassa sul traffico pesante TTPCP sopraggiunge nel momento sbagliato anche per un'altra ragione. A causa della crisi dovuta al coronavirus, in questo momento non ha senso imporre un ulteriore onere alle imprese. 
 
La SSIC sta lottando contro l'aumento 
La SSIC, assieme ad altre associazioni, si sta quindi impegnando nella lotta contro l'aumento della tassa sul traffico pesante TTPCP. L'Associazione svizzera dei trasportatori stradali ASTAG ha un ruolo guida in questa azione. La consigliera nazionale UDC Stefanie Heimgartner ha presentato una mozione al Consiglio nazionale per impedire l'aumento della tassa sul traffico pesante TTPCP - soprattutto perché essa sarà sostituita nel 2024.  
Si sono già riscontrati dei successi in tal senso: in realtà, l'aumento sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio 2021. Ora, a causa della resistenza anche da parte della SSIC, l’adeguamento è stato rinviato con effetto dal 1° luglio 2021. 
 
Ulteriori richieste 
La SSIC si oppone anche ad altre richieste che costringerebbero le imprese di costruzioni a investire in nuovi autoveicoli pesanti prima del tempo. L'iniziativa del Canton Ticino «Strade più sicure subito!» intende proibire la circolazione degli autocarri senza sistemi di assistenza atti a ridurre gli incidenti sugli assi stradali di transito svizzeri. La SSIC respinge questa iniziativa cantonale e ha dichiarato nella procedura di consultazione che la proposta di introdurre un requisito obbligatorio per i sistemi di assistenza atti a ridurre gli incidenti o un divieto di circolazione per i veicoli già in circolazione è sproporzionato rispetto all’onere al quale le imprese di costruzioni interessate sarebbero sottoposte. Il comitato del Consiglio nazionale raccomanda di accettare l'iniziativa cantonale. «Lotteremo contro questo in Parlamento», promette Nauli. 
 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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