La disdetta della libera circolazione delle persone nuoce al settore dell’edilizia

In occasione del referendum del 27 settembre, la SSIC raccomanda il No all’Iniziativa per la limitazione. Le conseguenze dell’eventuale approvazione nuocerebbero al settore dell’edilizia.
 
Il 27 settembre 2020 tutti i cittadini svizzeri aventi diritto di voto saranno chiamati a prendere posizione contestualmente circa cinque disegni di legge di portata nazionale, uno dei quali consiste nell’Iniziativa per la limitazione, che rivendica nuove trattative nonché l’eventuale disdetta della libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE.  
 
Inasprimento della carenza di personale 
La libera circolazione delle persone consente attualmente alle imprese di reclutare il personale necessario in modo agevole dai Paesi esteri europei. Un aspetto d’importanza cruciale, in quanto la quota dei collaboratori svizzeri nel settore delle costruzioni è ancora appena del 46%. L’eventuale disdetta comporterebbe dunque una sfida su due fronti.  
 
Da un lato, l’inasprimento della carenza di personale scarsamente specializzato per i lavori di costruzione tradizionali; per soddisfare questa esigenza, il settore svizzero dell’edilizia ha tratto grandi vantaggi dalla libera circolazione delle persone in passato: molti collaboratori provenienti da Portogallo e Italia si sono infatti insediati in Svizzera in pianta stabile nel corso degli anni, integrandosi nella società.  
 
Dall’altro, il mancato ritorno dei massicci investimenti delle imprese per formare e perfezionare proprio questi collaboratori al fine di contrastare almeno in parte la carenza di manodopera. Un eventuale ripristino del modello dei contingenti giocherebbe a sfavore in quest’ottica, poiché i contingenti vengono concessi prevalentemente a personale altamente qualificato.   
 
Ripercussioni anche sul personale qualificato 
Oltre agli operai edili, l’approvazione dell’Iniziativa complicherebbe anche il reclutamento di capicantieri e capimastri; già ora risulta assai difficile reperire il personale necessario preposto alle funzioni strategiche più specialistiche, come ampiamente confermato dagli attuali tassi di disoccupazione, che in questo settore raggiungono a stento l’1%.  
 
Con l’approvazione dell’Iniziativa, dunque, non si risolverebbero i problemi, bensì si peggiorerebbero ulteriormente. In quest’ottica, anche i delegati della SSIC si erano chiaramente espressi a sfavore di questo disegno di legge già lo scorso novembre.  
 
Sì agli aerei da combattimento e al congedo paternità 
Oltre al No all’Iniziativa per la limitazione, il comitato centrale della SSIC raccomanda l’approvazione del disegno di legge per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e del congedo di paternità. Posizione neutrale, invece, in merito all’aumento dello sgravio fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi e alla Legge sulla caccia.  
 
Thomas Hofstetter 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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