La protezione del clima ha bisogno dell’edilizia

La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) ha deciso per il «sì» alla legge sul CO2. I responsabili della Società sottolineano che l’edilizia moderna è la leva più importante per la protezione del clima, dal momento che il patrimonio edilizio svizzero è responsabile del 45 percento del consumo energetico. Si può ottenere molto costruendo e risanando. Ma per questo, devono esserci le condizioni quadro – parola chiave Programmi Edifici. 


Il Politecnico federale di Zurigo ha guardato al futuro con una previsione devastante per il ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande ghiacciaio della Svizzera. I ricercatori ritengono che alla fine di questo secolo rimarranno solo pochi nevai. Non c’è dubbio che il riscaldamento globale abbia un impatto sui ghiacci eterni. 
Scenari come questi hanno messo il cambiamento climatico all’ordine del giorno della politica. La politica climatica ed energetica è uno dei temi principali dell’attuale legislatura. Durante la sua sessione autunnale del 2020, il Parlamento ha approvato la revisione della legge sul CO2. Include importanti modifiche al precedente Programma Edifici e al finanziamento del Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Da un canto non si va abbastanza lontano, dall’altro si va troppo lontano. Si può presumere che contro questa legge ci sarà il referendum. 
 
La posizione della SSIC 
Originariamente era previsto che i delegati della SSIC avrebbero deciso durante l’Assemblea dei delegati dell’11 e 12 novembre 2020. Poiché tale Assemblea può svolgersi solo per mezzo di circolare a causa del coronavirus, il Comitato centrale della SSIC si è occupato della questione. In occasione della sua riunione straordinaria del 21 ottobre 2020, si è chinato sulla legge, decidendo infine per il “sì”. 
 
I pro e i contro 
Non tutti gli aspetti della legge riveduta sul CO2 sono però positivi per il settore delle costruzioni. Ad esempio, il 3 percento dei mezzi del CNL sarà trasferito al fondo per il clima. Inoltre, i costi dell’energia e della mobilità – dove l’imposta sui carburanti è particolarmente rilevante per le imprese edili – sono destinati ad aumentare. Ciononostante, le opportunità per il settore dell’edilizia superano gli svantaggi. Si aprono infatti nuovi potenziali nell’ambito della sostituzione di edifici vetusti con edifici nuovi e nell’aumento della quota di risanamento. Allo stesso tempo, ci sarà la possibilità di utilizzare le risorse del fondo per il clima per il Programma Edifici. L’obbligo dei Cantoni di sviluppare nuovi programmi di promozione, in particolare per gli edifici sostitutivi, creerà un quadro di riferimento lungimirante per l’edilizia. Ciò è supportato anche dal bonus sull’indice di sfruttamento. Inoltre, la nuova legge mira a una quota di risanamento fino al 3 percento.  
 
Nessun ostacolo 
La SSIC si aspetta che la legge riveduta, una volta adottata, venga attuata in modo tale che l’edilizia possa sviluppare appieno il suo impatto positivo sul clima. In altre parole, dovrebbero esserci accordi sugli obiettivi nel settore immobiliare, ma l’ordinanza non dovrebbe contenere ostacoli per il settore delle costruzioni.  
Il settore delle costruzioni può dare un importante contributo all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2, se la legge sul CO2 ne consente l’attuazione. Il clima sarà protetto solo se gli edifici vetusti saranno sostituiti da nuovi edifici e se la quota di risanamento può essere aumentata. Gli studi dimostrano anche che questo ha un impatto molto maggiore rispetto alle tasse sui biglietti aerei o altre misure simili. Ciò deve essere soppesato nella legge sul CO2: va a vantaggio di tutti, non solo del settore dell’edilizia.  
 
 
I pericoli del referendum 
Se si terrà un referendum, le possibilità di successo degli oppositori per un rifiuto della revisione della legge sul CO2 da parte dell’elettorato svizzero sono del tutto intatte. Le leggi cantonali sull’energia – ad esempio nel Cantone di Berna – sono fallite perché gli effetti negativi sui privati erano troppo grandi. Se la revisione della legge sul CO2 fallisce alle urne, il Parlamento avvierà comunque una nuova revisione della legge sul CO2, anche per via degli obiettivi climatici fissati dal Consiglio federale, in linea con l’Accordo di Parigi sul clima. Sulla base dei diversi risultati elettorali a livello nazionale e cantonale, i politici sono adesso molto sensibili alle questioni di politica climatica ed energetica. Questo spirito del tempo della politica lascia presagire che un’altra legge sarebbe più dannosa e al settore delle costruzioni non porterebbe miglioramenti sostanziali rispetto alla versione attuale.  
 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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