Leadership in materia di sicurezza: la strada verso una cultura della sicurezza positiva martedì, 8.10.2024 | 06:00 ... Società Svizzera Impresari-Costruttori Sicurezza sul lavoro sul cantiere s!curo Leadership in materia di sicurezza: la strada verso una cultura della sicurezza positiva Garantire che tutti tornino a casa in buona salute dopo una giornata di lavoro non è una scelta, ma un obbligo legale per i datori di lavoro. Alcuni di loro si spingono anche oltre, come l’azienda Strabag a Schlieren (ZH). L’ultimo infortunio? «Un collaboratore con 25 anni di esperienza si è ferito a un dito ieri», risponde Fikri Kosumi, delegato nazionale «Health, Safety and Wellbeing» dell’azienda Strabag. Sebbene dagli anni Novanta il numero di infortuni nel settore dell’edilizia sia diminuito costantemente, grazie alla legislazione, alla prevenzione e alla formazione, «non saremo mai in grado di ridurre il rischio a zero», continua il responsabile. «Il nostro obiettivo è creare una cultura permanente della sicurezza e passare dal “devo” al “voglio”. Questo significa, ad esempio, che un giovane può dire al proprio superiore, anche se più anziano, o a un collega, di indossare gli occhiali di sicurezza o di non lasciare un attrezzo in giro.»Per raggiungere questo obiettivo, Strabag va oltre le prescrizioni e le raccomandazioni previste dalla legge. Ad esempio, all’inizio della loro formazione tutti gli apprendisti partecipano a due giornate interamente dedicate alle regole di base, ancora prima di apprenderle alla scuola professionale. Dal 2012, inoltre, l’azienda organizza una volta all’anno una «giornata della sicurezza» obbligatoria, durante la quale vengono presentate diverse situazioni con dei modelli in scala. «È necessario visualizzare i casi e non spiegarli con lunghi testi», aggiunge Fikri Kosumi. «Anche nei cantieri, del resto, le persone comunicano a gesti.»Strabag incoraggia inoltre il personale a segnalare infortuni e quasi infortuni, senza conseguenze negative per chi effettua la segnalazione. «Stiamo preparando un’app per facilitare la procedura», precisa Fikri Kosumi. Tra i piloti di aerei questa cultura dell’apprendimento dai propri errori è praticata da tempo.Informazioni a 360°In un cantiere vicino alla sede di Strabag a Schlieren, il capo muratore Nebojša Injac indica il pannello informativo affisso sulla recinzione ogni 20 metri. «Noi forniamo molte più informazioni rispetto alla segnaletica tradizionale», spiega. Ci sono i divieti, naturalmente, ma anche i rischi (ad es. scivolamenti) e l’equipaggiamento che deve essere obbligatoriamente indossato. In questo cantiere le tre gru sono inoltre dotate di sistemi di blocco per impedire ai più temerari di arrampicarsi quando scende la sera.A terra, lungo tutto il perimetro, è stata tracciata una linea verde. «Indica il normale percorso di transito per gli operatori ma anche, in caso di emergenza, una via di fuga, che deve essere chiaramente visibile», sottolinea Nebojša Injac. Per facilitare il passaggio da un livello all’altro sono inoltre presenti delle tavole munite di apposite traversine che impediscono lo scivolamento. «In questo modo, anche se si sta parlando solo di un metro di altezza, non serve saltare, perché il rischio di farsi male c’è sempre», spiega Fikri Kosumi.Ivan Bugarin, gruista, e Francisco José Ribeiro Antunes, operaio specializzato, trascorrono la loro pausa in un locale tappezzato di calendari sulla sicurezza («Bertl, mettiti il casco, abbiamo bisogno di te in porta per sabato», recita una bella foto di due colleghi che evidentemente fanno anche sport insieme), nonché di schede esplicative in diverse lingue sulla necessità di indossare i guanti o anche… la crema solare. «Siamo stati pionieri in questo campo», sottolinea con orgoglio Fikri Kosumi. «Dal 2017 abbiamo elaborato nuove regole sull’uso della crema solare, sulla protezione della nuca e sulla necessità di bere tre litri d’acqua al giorno.»Ma in questa giornata di settembre non è dal caldo intenso che bisogna proteggersi, bensì dalla pioggia fredda e continua. «Le nostre attrezzature non sono più quelle di 20 o 30 anni fa», spiega Ivan Bugarin. «I pantaloni che indosso mi proteggono anche quando fa molto freddo. Inoltre, queste strisce riflettenti non si staccano più come con il modello precedente. E ci sono anche parti elastiche che li rendono più confortevoli e resistenti.» Strabag sostituisce tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) quando necessario, senza limiti, e questo è un aspetto che Ivan Bugarin e Francisco José Ribeiro Antunes apprezzano molto.Ma la «cultura della sicurezza» non si limita solo a migliorare le scale, ad aumentare il comfort e la funzionalità degli indumenti o a bloccare l’accesso alle gru. È anche un insieme di misure volte a migliorare la vita quotidiana e la salute del personale. Uno speciale bus medico visita regolarmente i siti dell’azienda per consentire a chi lo desidera, e senza che i suoi dati vengano registrati, di controllare la massa muscolare della schiena, i livelli di colesterolo o la pressione sanguigna. Sono previste anche «pause in movimento» di dieci minuti, due volte al mese, da svolgersi con un programma di ginnastica online.«Dobbiamo parlare apertamente della sicurezza», afferma Fikri Kosumi. «Il fattore umano è quello più difficile da controllare. Basta un secondo di distrazione… ed è la fine! Ecco perché la trasparenza e l’apertura mentale sono così importanti.» Autrice: Ariane Gigon Ulteriori informazioni sulla sicurezza sul lavoro nell’edilizia ©Strabag ©Strabag ©Ariane Gigon ©Ariane Gigon ©Ariane Gigon ©Ariane Gigon ©Ariane Gigon ©Ariane Gigon × Circa l'autore Schweizerischer Baumeisterverband [email protected] Condividi questo articolo
mercoledì, 13.11.2024 Congiuntura & statistiche | Fatti & cifre | Novità Grandi differenze nell’evoluzione dei costi Dal 1998 i costi di costruzione sono aumentati del 40-60%. Ma esistono grandi differenze fra regioni e attività. La quota parte dei costi dei lavori degli...
martedì, 12.11.2024 Agenda 125.0 | Infrastruttura | Novità | Politica & Media Tre buoni motivi per votare a favore della salvaguardia della rete autostradale Il traffico sulle autostrade è fermo. Le conseguenze sono molteplici: ritardi, traffico da schivare nei centri abitati, fastidio, frustrazione e, non...