L’integrazione apre nuove vie

A causa del calo di interesse nelle professioni edili, la SSIC e le sue sezioni cercano delle soluzioni per contrastare la carenza di manodopera. Tra le iniziative più recenti ci sono i corsi di lingua e di preparazione alla formazione per stranieri della FFE e dell’AVE.

 

Quale modo migliore per convincere e mantenere il personale straniero in cantiere se non offrendo dei corsi di lingua? È questa, senza dubbio, la riflessione che ha guidato la Fédération fribourgeoise des entrepreneurs (FFE) e l’Association Valaisanne des Entrepreneurs (AVE) nell’ideazione dei rispettivi progetti.

FFE: apertura ai migranti

Il progetto «Façonne ton avenir» (Costruisci il tuo futuro) ha una durata di sei mesi e riunisce circa 20 candidati che, in una prima fase, potranno migliorare le proprie competenze in francese, matematica e informatica per un periodo di due mesi. Segue poi un mese di stage pratico presso la Halle des maçons, il centro di formazione della FFE, prima che i migliori candidati inizino un tirocinio bimestrale in un’azienda associata, dopo un mese di affiancamento da parte del SaSoc. L’esperienza sul campo sarà convalidata da un attestato con cui i partecipanti potranno accedere a un corso di formazione di base (AFC, CFP o pretirocinio d’integrazione) o essere assunti come aiuto muratore.

AVE: una migliore comunicazione

L’obiettivo dell’AVE è quello di aiutare i professionisti stranieri attivi nel settore delle costruzioni in Svizzera, ma che non parlano la lingua locale. Per questo motivo sta organizzando corsi di un anno di tedesco, a partire da settembre nell’Alto Vallese, poi il francese dal 2025, nel Vallese romando. In questo percorso potranno rientrare anche le persone francofone del «Vieux-Pays» attratte dai posti di lavoro nella parte germanofona del Cantone, e viceversa.

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Pascal Gysel

Portavoce / Redattore

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