Two workers building a mobile tribune on a clear and sunny day

L’inversione dei tassi di interesse e i maggiori costi di costruzione riducono gli ordini in entrata

Negli ultimi 12 mesi, i tassi di interesse in Svizzera sono aumentati di oltre il 2% e i costi di costruzione di oltre il 10%. Entrambi i fattori hanno ridotto gli ordini in entrata nel settore principale della costruzione, che nel primo trimestre sono diminuiti dell’8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nel medio termine si prevede una riduzione dell’attività edilizia, soprattutto nel settore degli alloggi. Una possibile soluzione: meno regolamentazione e più mercato. Nonostante il calo dell’occupazione, la richiesta di lavoratori qualificati è sempre molto elevata. Il prossimo 30 giugno 2023, in occasione della Giornata della costruzione a Lugano, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC presenterà e discuterà soluzioni contro la carenza di personale qualificato.

 

Graph showing construction order evolution btw 2021 and 2023
©SSIC

 

Nel primo trimestre dell’anno in corso, il settore principale della costruzione ha generato un fatturato di 150 milioni di franchi, pari al 3,1% in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Tuttavia, le aspettative degli impresari costruttori mostrano che questo calo potrebbe essere compensato già nel prossimo trimestre. A breve termine, le prospettive rimangono inalterate. Secondo l’indice costruzioni, la previsione di fatturato di Credit Suisse e della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC, nel secondo trimestre del 2023 è prevista una crescita del 1,1%.

 

Riduzione dell’attività edilizia nel medio termine

A medio termine, tuttavia, le prospettive si fanno sempre più incerte. Nei prossimi uno o due anni si prevede un’attività edilizia leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti. Ciò è indicato dal forte calo degli ordini in entrata (-8,1%) nel primo trimestre del 2023. In diversi settori e regioni, i progetti di costruzione sono stati ridimensionati o rinviati. Questo riguarda sia l’edilizia abitativa che l’edilizia commerciale e il genio civile.

Le ragioni sono molteplici. Con il rallentamento della crescita economica, le aziende si mostrano caute negli investimenti edilizi. Il rapido aumento dei tassi d’interesse – negli ultimi dodici mesi il tasso guida svizzero è salito di 2,25 punti percentuali dopo essere rimasto invariato per circa sette anni – sta inibendo i nuovi investimenti, in particolare nei progetti dell’edilizia abitativa.

La SSIC parte dal presupposto che il picco di rincaro per i materiali da costruzione sia stato superato. I prezzi della maggior parte dei materiali dovrebbero diminuire quest’anno o perlomeno ristagnare. Tuttavia, i costi di costruzione sono ancora superiori del 10% rispetto a prima della pandemia di coronavirus. I costi più elevati frenano la propensione a costruire.

 

Dal surplus abitativo alla carenza di alloggi

Non è prevedibile una rapida inversione di tendenza, soprattutto nell’edilizia abitativa. Per questo motivo la SSIC prevede un calo del numero di appartamenti sfitti e un aumento degli affitti. Questi impulsi dovrebbero rilanciare l’attività edilizia al più presto dal 2024, se non dal 2025. Il mercato degli alloggi non mostra ancora un nuovo slancio. Nel primo trimestre del 2023, le domande di alloggio sono diminuite del 5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La carenza di alloggi potrebbe essere risolta più rapidamente con una minore regolamentazione. La SSIC richiede pertanto un insieme di misure orientate alla pratica. Occorre porre un freno alle obiezioni alle nuove costruzioni che, soprattutto dopo i referendum, servono solo a ritardare la domanda di costruzione. Bisogna anche abbreviare i periodi di obiezione ed eliminare le regolamentazioni superflue nei piani direttori a livello comunale e nelle leggi federali e cantonali. Inoltre, le autorità devono rispettare i termini attualmente applicabili alle procedure di autorizzazione e accelerare e digitalizzare le procedure. La promozione dell’edilizia abitativa dovrebbe poi basarsi principalmente sui criteri di mercato e non mediante un intervento dello Stato.

 

Ricette contro la carenza di manodopera qualificata alla Giornata della costruzione di fine giugno

Le parti sociali del settore principale della costruzione hanno concordato un aumento dei salari di 150 franchi al mese a partire da gennaio 2023. Alla fine di marzo 2023, tuttavia, il numero di occupati nel settore principale della costruzione era inferiore dell’1,0% rispetto a un anno fa. A essere colpiti sono soprattutto i lavoratori ausiliari, per i quali sono stati creati meno posti di lavoro nel settore ciclico dell’edilizia rispetto allo scorso inverno. I lavoratori qualificati, invece, rimangono molto richiesti. Il 30 giugno 2023, in occasione della Giornata della costruzione, la SSIC presenterà soluzioni contro la carenza di personale qualificato nel settore edile. I rappresentanti dei media e le parti interessate dell’industria della costruzione sono cordialmente invitati a questa conferenza tecnica a Lugano, che è anche il più importante evento di networking del settore.

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Martin Maniera

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