Mobility pricing: a favore e non contro la popolazione

Dal sondaggio rappresentativo tra la popolazione svizzera condotto dalla SSIC nella Tour d’horizon è emerso che per la mobilità il traffico individuale rimane il mezzo più importante per gli svizzeri. Di conseguenza, il potenziamento, la manutenzione e il finanziamento dell’infrastruttura devono essere garantiti. L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha una visione unilaterale del mobility pricing, come critica la SSIC.  
 
Sempre più automobilisti non hanno la «benzina nelle vene» e optano invece per alternative al motore a combustione. Ciò ha delle conseguenze sulla realizzazione delle infrastrutture, dato che il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) si basa sulle imposte sui veicoli con motore a combustione. Un’inversione di tendenza non è in vista. Garantire la finanziabilità delle infrastrutture di trasporto è quindi una sfida attuale per l’Ufficio federale delle strade (USTRA). Allo stesso tempo, le ore di congestione del traffico individuale sono in costante aumento, indipendentemente dal suo sistema di propulsione.. Il sondaggio rappresentativo della popolazione svizzera condotto nella Tour d’horizon ha mostrato chiaramente una preferenza per l’auto privata.  
 
Strada sbagliata 
Nel 2021, la Confederazione ha avviato una consultazione per progetti pilota relativi al mobility pricing. Questi ultimi sono impostati in modo tale che il potenziale di questo approccio viene perso e le opportunità per un’infrastruttura sostenibile si trasformano in un aumento discriminatorio del costo del trasporto stradale. È sempre più evidente che i progetti pilota porteranno a un road pricing, cioè alla gestione del traffico tramite il portafoglio. Ciò significa che il finanziamento del FOSTRA viene messo in secondo piano, il che è inaccettabile per la SSIC. Questo approccio, sostenuto dai politici rosso-verdi, porta un modello che è effettivamente in grado di ottenere il sostegno della maggioranza in una guerra di trincea ideologica tra auto e trasporto pubblico, che manca completamente i bisogni della popolazione e porta a un vicolo cieco politico. 
 
Pagare ciò che serve 
Il mobility pricing può essere un modello valido e sostenibile se assicura gli investimenti urgentemente necessari in un’infrastruttura di trasporto moderna e in grado di affrontare il futuro in modo neutrale rispetto ai costi e senza influenzare i modi di trasporto. La SSIC preferisce una soluzione più completa, vale a dire un mobility pricing nel senso di un «Pay as you use» per tutti i modi di trasporto. Inoltre, chiede che il finanziamento del FOSTRA non sia ignorato. In particolare, si deve esaminare come si svilupperà l’elettromobilità. Un tale concetto è orientato ai bisogni della popolazione e non discrimina i singoli mezzi di trasporto e con essi interi gruppi di popolazione. Un tale concetto senza paraocchi ideologici ha la possibilità di essere politicamente accettabile.  
 
La SSIC si attiva 
La consultazione per la legge sullo svolgimento di progetti pilota relativi al mobility pricing avrà luogo quest’anno. Tali progetti sono previsti in circa dodici regioni e città della Svizzera. Una volta approvata la legge, i progetti pilota inizieranno nel 2024.  
La SSIC si impegna a garantire che non ci sia un road pricing, e quindi restrizioni sul trasporto privato, ma piuttosto un mobility pricing per tutti i modi di trasporto. 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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