Nuovi edifici sostitutivi: uno strumento efficace, ma poco conosciuto

I Cantoni e le Città devono e vogliono costruire in modo più sostenibile. Il settore della costruzione è pronto per questo. La nuova legge sul CO2 fornisce ai Cantoni un nuovo e importante strumento nel Programma Edifici per raggiungere gli obiettivi climatici: i nuovi edifici sostitutivi. Tuttavia, questo strumento è ancora poco conosciuto, come dimostra una ricerca svolta dal Giornale Svizzero degli Impresari Costruttori in vari Cantoni e Città. 

 

Il parco immobiliare svizzero genera più di un quarto delle emissioni totali di CO₂ del Paese e rappresenta il 45% del consumo energetico. Il suo ammodernamento è quindi uno dei principali mezzi per raggiungere gli obiettivi climatici della Svizzera.

Attualmente, la quota delle ristrutturazioni che mirano all’efficienza energetica, in Svizzera, raggiunge a malapena l'1%, mentre questo sembra essere uno degli strumenti più utilizzati dai Cantoni nell'attuazione del loro Programma Edifici. La nuova legge sul CO₂, sulla quale gli svizzeri voteranno il 13 giugno, aumenterà il sostegno ai risanamenti energetici degli edifici; questo è un fatto positivo, ma non sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici.

Fondi e nuovi strumenti a disposizione dei Cantoni 

La legge prevede di mettere a disposizione dei Cantoni, in futuro, anche dei fondi importanti per i nuovi edifici sostitutivi, spesso più efficienti delle ristrutturazioni. Per esempio, un edificio costruito oggi consuma in media da quattro a sette volte meno energia di un edificio costruito prima degli anni 80.

Oltre all'enorme potenziale di riduzione dei gas a effetto serra, i nuovi edifici sostitutivi hanno un altro grande vantaggio: sfruttano meglio lo spazio costruito, densificandolo e preservando così la risorsa suolo. Così, ogni abitazione attualmente demolita è sostituita in media da due nuovi edifici, e la superficie abitatile è triplicata. La nuova legge sul CO₂ offre un nuovo mezzo particolarmente efficace in questo senso, poiché permette ai Cantoni di concedere d'ora in poi un bonus sull'indice di utilizzazione fino al 30%.

Uno strumento poco conosciuto, nonostante una chiara volontà politica 

Le Città e gli agglomerati, che devono sia densificare lo spazio costruito sia ridurre le emissioni di CO₂, dispongono così, attraverso l'intermediazione dei Cantoni, di un nuovo ed efficace strumento per raggiungere questo doppio obiettivo. Tuttavia, ciò sembra ancora essere poco conosciuto dalle autorità, come dimostra una ricerca svolta dal Giornale Svizzero degli Impresari Costruttori in vari Cantoni e Città, rimasta per lo più senza risposta oppure rinviata da un ufficio all’altro. Fortunatamente, malgrado tutto, la volontà politica è chiara.

Questo è in particolare il caso di Ginevra, dove il Consiglio di Stato ha dichiarato un'emergenza climatica nel 2019 e vuole raggiungere la Società a 2000 Watt, senza nucleare e a impatto zero entro il 2050. Per affrontare le sfide dell'emergenza climatica, il 2 dicembre il Consiglio di Stato ha adottato il Piano Direttore sull'energia 2020-2030. In pratica, il Cantone intende triplicare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico cantonale e punta sull'uscita dal riscaldamento con fonti fossili, sullo sviluppo di reti termiche e sull’ammodernamento massiccio del parco immobiliare. «Quest'ultimo genera il 50% del consumo energetico del Cantone. Vogliamo portare il tasso di risanamento al 2,5% entro il 2030 e al 4% entro il 2050», spiega Cédric Petitjean, direttore generale dell'Ufficio cantonale dell'energia. Per incitare i proprietari degli immobili a rinnovare i loro edifici, la Confederazione, il Cantone e i Services industriels de Genève (Servizi industriali di Ginevra, SIG) propongono un programma di sovvenzioni del valore di 34 milioni di franchi per il 2021.

I nuovi edifici sostitutivi non fanno parte delle misure del Piano Direttore sull’energia. «Per qualsiasi sostegno ai nuovi edifici, si tiene conto solo dell'impatto in termini di carbonio, indipendentemente dal fatto che si tratti di un edificio sostitutivo o meno. La questione della densificazione è regolata da altre leggi. Questo aspetto avrà certamente un impatto sul Piano Direttore cantonale, attualmente in fase di revisione, ma non è direttamente legato al Programma Edifici» spiega Cédric Petitjean.

Sapendo che Ginevra è da molto tempo confrontata con una carenza di alloggi, il Cantone avrebbe dunque tutto l'interesse di adottare un approccio di pianificazione più globale integrando nella sua strategia i nuovi edifici sostitutivi, al fine di raggiungere il duplice obiettivo della densificazione urbana e della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, beneficiando di fondi federali durante durante questo passaggio. La nuova legge sul CO₂ prevede che fino a 450 milioni di franchi provenienti dalla tassa sul CO₂ siano destinati ogni anno al Programma Edifici, di cui i nuovi edifici sostitutivi saranno in futuro uno dei pilastri portanti.

Una visione globale della sostenibilità 

A Friburgo, il Programma Edifici offre sostegno ai nuovi edifici efficienti dal punto di vista energetico, e, come a Ginevra, il fatto che un edificio esistente sia sostituito o meno è irrilevante. Tuttavia, il Cantone considera lo sviluppo sostenibile nella sua totalità e ha appena lanciato un progetto molto interessante e ambizioso: «Faremo delle perizie tecniche per una cinquantina di edifici pubblici a cui è stata data la priorità a causa della loro obsolescenza e del loro consumo energetico. Quest’ultimo assume un ruolo importante, ma anche altri aspetti sono presi in considerazione nell’ottica dello sviluppo sostenibile, come il comfort degli utenti, la sicurezza antincendio e l'accessibilità, solo per citarne alcuni» spiega Sarah Hemmer, l'architetta responsabile dello sviluppo sostenibile nella Sezione dello Sviluppo strategico del Dipartimento edifici del Cantone di Friburgo. «Sulla base dei risultati di queste diagnosi, si svilupperà una ristrutturazione pianificata, potrà essere che, in alcuni casi, ricostruire da zero sia la soluzione più sensata. Tutto è possibile, ma gli aspetti della valorizzazione del patrimonio storico devono essere rispettati». I risultati e il programma di risanamento del parco immobiliare che risulteranno da queste perizie sono attesi per l'autunno 2021.

Circa l'autore

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Corine Fiechter

Portavoce / Specialista in comunicazione

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