Prima di un accordo nell’edilizia principale

Dopo nove tornate di trattative, impresari-costruttori e sindacati raggiungono un accordo sul nuovo CNM. Un risultato importante per l’intera economia svizzera.

Dopo nove tornate di trattative, impresari-costruttori e sindacati raggiungono un accordo sul nuovo contratto nazionale mantello (CNM). L’Assemblea dei delegati della SSIC si pronuncerà sull’approvazione dell’accordo il 13 gennaio 2023. Un risultato importante per l’intera economia svizzera.

Le trattative sono proseguite ben oltre la mezzanotte, quando le delegazioni della SSIC e dei sindacati hanno raggiunto un accordo nelle prime ore del 29 novembre 2022. È stato un tour de force che ha richiesto da entrambe le parti la volontà di concludere i negoziati con un risultato, che prevede dal 1º gennaio 2023 un aumento dei salari effettivi di 150 franchi e un adeguamento dei salari minimi di 100 franchi. In cambio, le imprese di costruzione ottengono un maggiore margine di manovra in termini di orari di lavoro, soprattutto in caso di maltempo.

Un’occasione mancata

Per conto degli impresari-costruttori, le trattative sono state condotte da Gian-Luca Lardi, presidente centrale della SSIC: «Prima di ogni trattativa ci poniamo la domanda: vogliamo percorrere nuove strade o puntare su una tradizione consolidata?». Nel contesto attuale, i sindacalisti hanno offerto il loro appoggio solo per una soluzione a breve termine. Secondo la valutazione di Lardi, i sindacati non sono riusciti ad adattare la regolamentazione dell’orario di lavoro alle esigenze individuali di oggi. Gli impresari-costruttori avevano proposto un modello pratico con chiari vantaggi anche per i lavoratori. Con la loro opposizione di fondo, i sindacati hanno impedito questa modernizzazione. Comunque, hanno approvato un gruppo di lavoro congiunto per portare avanti la questione.

A beneficio dell’edilizia e della Svizzera

«Nell’ultimo decennio ci siamo dimenticati cos’è il rincaro», analizza il presidente centrale della SSIC. «A causa della spinta inflazionistica, quest’anno è emersa una differenza importante tra l’aumento salariale nominale e quello reale.» Da un lato, gli impresari-costruttori volevano mantenere il potere d’acquisto del proprio personale e, dall’altro, impedire che gli aumenti salariali consistenti portassero a una spirale salari-prezzi. «Con un aumento generale dei salari inferiore al rincaro effettivo abbiamo trovato un buon equilibrio.»

Oltre che per l’edilizia, il CNM ha una grande importanza per l’intera economia svizzera.

Grazie alla maggiore flessibilità e sicurezza, il nuovo CNM rafforza l’intero settore delle costruzioni e garantisce condizioni di lavoro ordinate per oltre 80 000 lavoratori. «Oltre che per l’edilizia, il CNM ha una grande importanza per l’intera economia svizzera», spiega Lardi. Con poco meno del 10% del PIL, l’edilizia è uno dei settori più importanti e offre posti di lavoro ben retribuiti a livello nazionale. Soprattutto nelle zone periferiche e di montagna, questi lavori rivestono un’enorme importanza.

Un compromesso pragmatico

Alla luce delle prospettive economiche pessimistiche, la certezza della pianificazione è essenziale per tutti. Per questo, sia gli impresari-costruttori che i sindacati erano disposti a scendere a compromessi: rinunciare alle posizioni massimaliste da entrambe le parti era il prerequisito per un nuovo CNM. «Durante le trattative ci siamo impegnati a favore di una maggiore flessibilità. E anche se abbiamo ottenuto meno di quanto speravamo, l’accordo è importante per il settore delle costruzioni», riassume il presidente centrale della SSIC. «Il nuovo CNM garantirà condizioni di mercato regolamentate per i prossimi tre anni, creando condizioni di parità per tutti gli operatori del mercato e una protezione contro il dumping salariale.»

Passi ancora da compiere

I sindacalisti hanno già approvato il nuovo CNM nelle loro conferenze professionali. Nel caso degli impresari-costruttori, l’Assemblea dei delegati si pronuncerà sull’approvazione dell’accordo il 13 gennaio 2023. Se approvato, l’accordo entrerà in vigore con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2023. La dichiarazione di obbligatorietà generale da parte del Consiglio federale è ancora in sospeso.

Ecco riassunti i punti principali del nuovo Contratto nazionale mantello:

  • Aumento di 150 franchi mensili dei salari effettivi
  • Aumento di 100 franchi mensili dei salari di base (= salari minimi)
  • Durata del contratto pari a 3 anni
  • Adeguamento del modello di orario di lavoro:
    • Il periodo di conteggio varrà ora dal 1. maggio al 30 aprile dell’anno successivo
    • Restano invariate le 2’112 ore lavorative annuali come pure è invariato l’orario di lavoro settimanale di 48 ore
    • Ore supplementari: è ora possibile scegliere fra varianti di fascia di oscillazione (variante A: fino a + 100 ore oppure variante B: – 20 ore/+ 80 ore)
    • Sono garantiti 5 giorni di compensazione l’anno, a livello regionale le CPP possono prevederne di più
    • Possibilità di riportare le ore 49 e 50 nel saldo orario. Il supplemento è pagato come prima
    • Possibilità di compensare con le ore supplementari in caso di interruzioni a ore dovute a canicola o intemperie
  • Congedo paternità di 10 giorni con salario pieno
  • Aumento del rimborso per il chilometraggio dei veicoli privati a 0.70 franchi

Con riserva dell’approvazione da parte dell’Assemblea dei delegati della SSIC del 13 gennaio 2023.

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Thomas Staffelbach

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