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Per un’organizzazione ottimale del lavoro è necessario tenere conto dei principi e delle regole valide per l’ergonomia, l’igiene del lavoro e la psicologia del lavoro. In particolare, i fattori che possono causare malattie devono essere oggetto di una rilevazione sistematica e, all’occorrenza, vanno adottati dei provvedimenti.
Tutela della salute sul posto di lavoro
Ergonomia e allestimento del posto di lavoro
Protezione dei giovani lavoratori
Protezione della maternità
Piano pandemico aziendale
Le condizioni di lavoro sfavorevoli a livello organizzativo, ergonomico, fisico, chimico o biologico possono causare problemi di salute e malattie professionali. Per il datore di lavoro tutelare la salute dei suoi collaboratori non è un’opzione, bensì un obbligo.
La tutela della salute sul posto di lavoro è disciplinata dall’articolo 6 della Legge sul lavoro. L’Ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro specifica quest’obbligo e sancisce come principio all’art. 2: «Il datore di lavoro deve adottare tutte le disposizioni e tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare e migliorare la tutela della salute fisica e psichica dei lavoratori».
Questa disposizione è nell’interesse sia dei dipendenti e che del datore di lavoro. Lavorare in un contesto favorevole e sentirsi realizzati nella propria attività professionale sono fattori che promuovono il benessere psicofisico dei collaboratori. Possono inoltre essere fonte di motivazione e ripercuotersi positivamente sulle prestazioni.
I seguenti documenti sono di supporto nell’attuazione del sistema di sicurezza aziendale in conformità alla soluzione settoriale sicuro.
SIC-HB-091_Tutela della salute sul posto di lavoro
SIC-HB-092_Malattie professionali e prevenzione
L’ergonomia si occupa dell’adattamento delle condizioni di lavoro alle capacità e alle caratteristiche del lavoratore e delle possibilità di adattamento dell’uomo alle mansioni che è chiamato a svolgere. Essa mira a ottenere un’organizzazione «a misura d’uomo» del lavoro, del suo contenuto e dell’ambiente in cui si svolge.
Sia la disposizione dei locali di lavoro che l’ambiente lavorativo influiscono sullo stato d’animo e sulle prestazioni dei lavoratori. L’architettura, l’illuminazione, l’acustica e il clima termico sono fattori fondamentali.
Il rispetto di criteri ergonomici nell’allestimento dei posti di lavoro, delle attrezzature e dei mezzi ausiliari consente di tutelare la salute fisica dei lavoratori anche nel caso in cui questi debbano svolgere le loro mansioni per un arco di tempo prolungato. Considerata l’elevata frequenza delle patologie muscolo-scheletriche correlate con il lavoro (ad es. mal di schiena), occorre prestare particolare attenzione ai rischi a cui è esposto l’apparato locomotore (muscoli, ossa e tendini).
Svolgere un buon lavoro promuove il benessere e l’autostima. Le condizioni di lavoro sfavorevoli, tuttavia, possono ripercuotersi negativamente sullo stato d’animo e causare problemi di salute. È necessario prevenire i rischi psicosociali (ad es. stress, burnout, mobbing) che possono scaturire da una cattiva organizzazione del posto di lavoro o da un contesto sociale inadeguato nell’ambito lavorativo.
La legge sul lavoro e le relative ordinanze recano alcune disposizioni specifiche a tutela dei giovani lavoratori. L’Ordinanza sulla protezione dei giovani lavoratori (OLL 5) disciplina la tutela della salute, della sicurezza e dello sviluppo psicofisico dei giovani lavoratori. Sono considerati «giovani» i lavoratori fino ai 18 anni.
Sono interessati dalle disposizioni di protezione speciale della legge sul lavoro sia i giovani che effettuano un tirocinio sia quelli occupati al di fuori del tirocinio (lavori estivi, stage d’orientamento professionale o lavori nel tempo libero per arrotondare le proprie entrate). A tal riguardo bisogna notare che la legge sul lavoro e le relative disposizioni sulla protezione speciale dei giovani non valgono per tutte le persone e per tutte le aziende.
L’azienda formatrice è tenuta a garantire la massima sicurezza durante il periodo di tirocinio. Gli apprendisti sono nuovi del mestiere e non conoscono l’azienda. L’inesperienza rende gli apprendisti molto più esposti al rischio di infortuni rispetto ai lavoratori più esperti. È dunque importante che vengano introdotti in modo mirato alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute sin dal primo giorno in azienda.
SIC-HB-920_Protezione dei giovani lavoratori
SIC-HB-921_Tirocinio in sicurezza
I cambiamenti fisici durante e dopo la gravidanza rendono la donna più sensibile alle condizioni e all’ambiente in cui è chiamata a svolgere il proprio lavoro. Alla fine della gravidanza l’affidamento di lavori gravosi (spostamento di carichi pesanti, attività ripetitive, lunghi periodi in piedi, orari inadeguati ecc.) può accrescere notevolmente i rischi di ritardo di crescita del feto, di aborto tardivo o parto prematuro. Pertanto le condizioni di lavoro delle collaboratrici incinte e allattanti vanno definite in modo da non pregiudicare la salute della donna e quella del bambino.
SIC-HB-922_Protezione della maternità
In Svizzera ogni datore di lavoro è tenuto per legge a proteggere i collaboratori dalle infezioni causate da microorganismi pericolosi. Il manuale per la preparazione aziendale in caso di pandemia aiuta le aziende ad adottare misure adatte a proteggere i collaboratori da contagi e a mantenere operativa l’azienda.
SIC-HB-923_Piano pandemico aziendale