I committenti hanno delle responsabilità nel gestire i periodi di caldo

«Cosa aspettano i committenti e le imprese generali?»

Il cambiamento climatico e i crescenti periodi di caldo pongono il settore edile di fronte a grandi sfide. Infatti, quando le temperature salgono aumentano secondo la Suva anche i rischi di infortuni, colpi di calore e altri danni alla salute. Per questo le imprese edili fanno il possibile per proteggere i propri collaboratori dai rischi dovuti alla canicola e ai raggi UV: adottano ampie misure di prevenzione, mettono a disposizione acqua rinfrescante e creme solari e completano i dispositivi di protezione personale, per esempio con una protezione per la nuca e una visiera.

Sono tuttavia necessarie altre misure efficaci per gestire la maggior frequenza di periodi di calura. Nei limiti del possibile, le imprese edili e i lavoratori edili si dimostrano molto flessibili in questi periodi eccezionali e si chiedono: Perché non iniziare a lavorare già alle 5 o alle 6 del mattino e smettere prima quando il sole è molto alto? Per i collaboratori e le loro imprese, questo sarebbe non solo possibile, ma anche auspicabile. Ma questo richiede la corresponsabilità e flessibilità delle autorità, dei privati e soprattutto dei committenti pubblici. In caso di canicola, le autorità devono essere disposte ad accettare e autorizzare anche il lavoro nelle prime ore più fresche del mattino.

I committenti e le imprese generali dispongono inoltre di un’altra leva fondamentale. Se il termometro continua a salire e il ritmo di lavoro rallenta per i lavori pesanti sotto il sole cocente, dovrebbe essere chiaro che i lavori devono essere interrotti. Anche i committenti devono quindi assumersi la loro parte di responsabilità a tutela dei lavoratori, prorogando le scadenze in maniera corrispondente senza che questo comporti sanzioni convenzionali per le imprese di costruzione. Cosa stanno ancora aspettando i committenti e le imprese generali?

 

Autore: Max Fischer

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Schweizerischer Baumeisterverband

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