La gestione della salute conviene

Franziska Frey, membro del consiglio d’amministrazione dell’impresa edile Ernst Frey AG, ha scritto una tesi di master sulla gestione della salute nelle imprese edili. La sua conclusione: l’introduzione di un sistema aziendale di gestione della salute conviene alle imprese di costruzioni. Ne traggono vantaggio sia l’impresa edile che il personale.

 

Franziska Frey è cresciuta in una famiglia dove la professione determina la vita famigliare. All’impresa familiare del settore edile hanno partecipato tutte le generazioni, compresa l’ultima. Quando è entrata lei stessa nella Ernst Frey AG come membro del consiglio d’amministrazione, è rimasta molto colpita dal grande impegno che contraddistingue il settore. Dalla sua attività nella gestione di una scuola di lingue si è resa conto ben presto che essere disposti a impegnarsi così tanto comporta anche un prezzo. Per poter continuare a lavorare con entusiasmo e impegno anche in futuro e contrastare il mercato del personale sempre meno ricco, sono necessari adeguamenti nelle aziende e nel personale del settore edile.

È questa presa di coscienza nella propria azienda che ha indotto Frey a scrivere la sua tesi di master sul tema «Dalla salute dei collaboratori alla salute delle aziende». In questa tesi illustra i vantaggi, gli ambiti d’intervento e le sfide di una gestione della salute aziendale nel settore edile della Svizzera nord-occidentale. Inoltre analizza in maniera critica la situazione di partenza. In questo suo lavoro è stata seguita dal docente Volker Schulte, professore della Scuola universitaria professionale della Svizzera nord-occidentale.

«Qualcosa in più delle classiche HR»

Una gestione della salute aziendale è «qualcosa in più delle classiche HR», spiega Frey. Ma a molte imprese manca l’incentivo finanziario. «Si tratta però di un ragionamento sbagliato», prosegue Frey, «perché se si sommano i giorni di assenza, ci si accorge che i collaboratori malati costano all’azienda. La cosa migliore è fare in modo da non arrivare a quel punto.» Volker Schulte, che assiste alla conversazione, aggiunge: «Non si tratta di un problema limitato al settore edile, ma di un problema generale. Si dice che un collaboratore su cinque abbia vissuto una fase depressiva e uno su otto sviluppi un problema serio. Questo richiede un intervento da parte dei datori di lavoro.»

Analizzare, sensibilizzare, agire

Frey osserva che molte imprese di costruzioni vorrebbero fare qualcosa, ma non sanno come. In una prima fase consiglia di analizzare la situazione attuale, ossia di raccogliere dati, ad esempio sulle assenze dal lavoro, sul numero di cantieri gestiti dalle capocantiere e dai capocantieri e sul confronto con il benchmark, nonché esaminare quali esigenze vengono fatte presente. In questo modo si riconosce la necessità d’intervento. Successivamente i responsabili delle decisioni devono essere sensibilizzati riguardo a questa problematica. «Lavorare semplicemente il maggior numero possibile di ore non deve far parte della cultura aziendale», chiarisce. «Il lavoro deve essere svolto entro i termini stabiliti, ma anche in armonia con la vita privata». Anche i titolari dell’azienda devono di tanto in tanto staccare prima dal lavoro. «Altrimenti i dipendenti non osano farlo.» Schulte sottolinea: «Se il livello dirigenziale non partecipa e dà l’esempio, la cosa non funziona.»

Iniziare con offerte a bassa soglia

Frey e Schulte consigliano alle aziende di lanciare innanzitutto offerte a bassa soglia, adatte anche al budget di una PMI. «Quindi ad esempio una persona a cui rivolgersi quando si ha la sensazione di avere troppo lavoro o anche workshop su esercizi di rilassamento o tecniche per ridurre lo stress». La gestione della salute deve essere sempre commisurata all’azienda. «Non esiste una procedura ottimale per tutte le aziende», affermano.

Convenienza

Frey non accetta l’obiezione secondo cui una gestione della salute sarebbe costosa e possibile solo con il budget di un grande gruppo. «Da alcune indagini è emerso che un’efficiente gestione della salute aziendale può ridurre del 25 % le assenze e risparmiare del 34 % i costi connessi direttamente o indirettamente alle assenze per malattia. A seconda della valutazione, il return on investment è compreso tra 1:2 e 1:6.»

Sostegno

Frey e Schulte sono disposti a sostenere le aziende nel loro percorso verso un’efficiente gestione della salute. Frey è anche lieta di mettere a disposizione estratti della sua tesi di master.

Contatto: [email protected]

[email protected]

Circa l'autore

pic

Susanna Vanek

Redattrice / Specialista in comunicazione

[email protected]

Condividi questo articolo