Tre votazioni nel 2024 sulla previdenza per la vecchiaia

L’anno prossimo il popolo sarà chiamato alle urne su tre progetti nell’ambito della previdenza per la vecchiaia. La SSIC si impegna a favore della linea che punta a evitare il più possibile ulteriori spese e considera necessarie riforme anche sul versante delle prestazioni.

 

La popolazione svizzera vive sempre più a lungo e la generazione dei baby boomer sta andando in pensione. Entrambi questi fatti mettono a dura prova il sistema a tre pilastri della previdenza per la vecchiaia. Nel 2024 il popolo si pronuncerà su tre progetti: l’iniziativa per una 13esima mensilità AVS, l’iniziativa sulle pensioni e la riforma LPP. La SSIC respinge la 13esima mensilità AVS. Per contro, si è schierata a favore dell’iniziativa sulle pensioni e della riforma della LPP.

Il Consiglio federale ha deciso che la votazione sulla 13esima mensilità AVS e sull’iniziativa sulle pensioni si svolgerà a marzo 2024. La data per la riforma LPP non è ancora nota.

 

Enormi costi aggiuntivi per l’AVS

L’iniziativa presentata dal PS per una 13esima mensilità AVS intende introdurre una 13esima rendita mensile per l’AVS. Ciò comporta costi aggiuntivi pari all’8,3% ossia 5 miliardi di franchi ogni anno. Questi costi aggiuntivi devono essere sostenuti soprattutto dalla popolazione attiva, sotto forma di maggiori oneri salariali a favore dell’AVS o di un aumento dell’IVA. Eppure le persone che esercitano un’attività lucrativa devono già fare i conti con l’aumento degli affitti, dei tassi ipotecari, dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. È irresponsabile che in una situazione del genere i lavoratori debbano finanziare ulteriori rendite per i pensionati, nonostante l’attuale generazione di pensionati sia benestante come nessun’altra prima d’ora.

 

Solo il 12% finanzia autonomamente la propria rendita AVS

L’ultima riforma dell’AVS è stata approvata solo per un soffio nelle urne, nonostante sia importante per stabilizzare l’AVS almeno fino all’anno 2030 ed evitare che le finanze scivolino in negativo. L’iniziativa per una 13esima mensilità AVS creerebbe di nuovo un grosso buco nelle finanze. Già oggi solo il 12% dei beneficiari di rendite è «autosufficiente», il che significa che hanno finanziato interamente la loro rendita AVS con i propri contributi. Per l’88% dei beneficiari di rendite AVS, la rendita viene cofinanziata dai contribuenti con un maggior reddito. Questo 88% versa all’AVS meno di quanto percepirà in seguito come rendita. Una ridistribuzione ancora più ampia non è sostenibile.

Per questo motivo la SSIC invita tutti gli aventi diritto di voto a votare NO, dato che dovrebbero pagare loro stessi il conto per la rendita supplementare. È preferibile che mettano da parte il denaro per se stessi e per la propria previdenza di vecchiaia piuttosto che finanziare una rendita supplementare per altri.

 

Sì all’iniziativa sulle pensioni

Per evitare che i costi della previdenza per la vecchiaia sfuggano di mano, l’iniziativa pensionistica dei Giovani liberi radicali intende aumentare lentamente l’età di pensionamento e collegarla all’aspettativa di vita. Oggigiorno il 20% della vita viene trascorso in pensione, una percentuale che rimane costante anche con l’iniziativa sulle pensioni. La SSIC sostiene questa iniziativa, poiché tramite il PEAN per i lavoratori edili rimane la possibilità di andare in pensione anticipata.

 

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Florat Bala

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