«La struttura federale rappresenta uno dei nostri punti di forza»

In questa intervista Gian-Luca Lardi, presidente centrale della SSIC, ripercorre l’anno appena trascorso e sottolinea l’importanza dell’edilizia per l’intero settore economico. Ci rivela inoltre le sue aspettative per il 2022. 

 

Ogni anno è caratterizzato da piccoli e grandi successi. Quale evento del 2021 ricorda in modo particolare? 

Penso che la riforma della previdenza per la vecchiaia, poco prima della fine dell’anno, rappresenti il successo più significativo. Grazie alla posizione di compromesso che abbiamo contribuito a lanciare, è stato compiuto un passo importante verso la revisione del secondo pilastro. In stretta collaborazione con le altre organizzazioni di categoria, siamo stati in grado di influenzare una questione centrale facendo prevalere il nostro punto di vista. Dopo la LAPub, si tratta di un altro grande successo nella Berna federale. Questi due esempi dimostrano che si possono ottenere grandi risultati se si collabora fianco a fianco secondo il motto «tutti per uno, uno per tutti». In questo modo creiamo valore aggiunto per i nostri membri e per tutti i datori di lavoro.

 

Di solito però i risultati sul piano normativo si vedono solo in un secondo momento. In che modo l’associazione aiuta le imprese di costruzione nella quotidianità? 

Effettivamente l’attività politica si inserisce prevalentemente in una prospettiva a lungo termine. Per la quotidianità sul cantiere offriamo numerosi servizi per questioni di carattere tecnico ed economico-aziendale. Anche il nostro servizio giuridico supporta i membri nel loro lavoro giornaliero. Inoltre, non va dimenticato che nei primi mesi della pandemia siamo riusciti a trovare insieme ai committenti soluzioni pratiche per tenere aperti i cantieri. E questo è stato un grande aiuto per le imprese di costruzione.

 

Visto che ha accennato al coronavirus... 

Durante la pandemia abbiamo dimostrato cosa sia realmente in grado di fare l’edilizia. In condizioni difficili le imprese di costruzione hanno garantito prestazioni di altissimo livello. Ovviamente, ora dobbiamo recuperare il tempo perso a causa del coronavirus. Siamo felici del buon tasso di occupazione, ma siamo consapevoli delle nostre risorse limitate. Dovremmo cogliere l’opportunità di questo eccesso di domanda per aumentare i prezzi.

 

Qual è stata l’evoluzione della SSIC come associazione? 

Nel 2021 l’Amministrazione centrale ha ottenuto una maggiore efficienza ed efficacia. Sono molto soddisfatto di questa evoluzione, così come della collaborazione con la maggior parte delle sezioni e delle regioni. La struttura federale della SSIC rappresenta uno dei nostri punti di forza. Abbiamo cantieri aperti nelle singole istituzioni aderenti e qui mi aspetto che i miglioramenti che ci sono stati promessi siano attuati con successo a livello operativo.

 

Anche l’anno scorso la SSIC si è espressa chiaramente a favore della sostenibilità. Perché? 

È innegabile che anche nel settore delle costruzioni dobbiamo affrontare il cambiamento climatico. Negli anni abbiamo già fornito delle soluzioni con la modernizzazione del patrimonio edilizio e la densificazione dell’ambiente urbano. Aziende innovative sviluppano nuove tecnologie e prodotti per ridurre l’impronta ecologica. L’economia circolare è uno dei punti centrali, ma la sfida più grande è la riduzione del CO2 nel calcestruzzo. Le imprenditrici e gli imprenditori edili sanno bene che i problemi non si risolvono rimanendo ancorati al passato, ma occorre guardare al futuro.

 

Come vi ponete nei confronti della digitalizzazione? È un’altra grande sfida per l’edilizia? 

Nonostante la digitalizzazione e l’automatizzazione, continuiamo ad avere bisogno di manodopera altamente qualificata, ma anche meno qualificata, a lungo termine. Questo ribadisce l’importanza dell’edilizia per l’intero settore economico. Ci si aspetta qualcosa di diverso dai nostri collaboratori, il che implica nuove competenze e quindi un concetto di formazione e perfezionamento più moderno. Sono fiducioso che il nostro masterplan «Formazione professionale SSIC 2030» possa essere implementato nei tempi previsti. Siamo sulla buona strada!

 

Cosa c’è in programma per l’anno in corso? 

La sfida immediata è il CNM 2023+. Vogliamo ottenere un contratto collettivo di lavoro, ma non a qualsiasi prezzo. Chiediamo più flessibilità e meno burocrazia: solo così è possibile mantenere posti di lavoro interessanti nell’edilizia. Affinché i negoziati abbiano successo occorre anche essere disposti al compromesso e solidali all’interno dell’associazione.

 

Ma per prima cosa, all’inizio di maggio la SSIC festeggerà il suo 125° anniversario… 

Esatto. Questi festeggiamenti saranno un’occasione per affermare la nostra solida fiducia nel futuro. È molto importante che, dopo due anni, i professionisti dell’edilizia tornino a incontrarsi e che questo grande evento di networking possa avere luogo. Spero quindi che a questa festa unica partecipino moltissime persone.

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Thomas Staffelbach

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