Linfa vitale, cuore e anima della Svizzera lunedì, 26.6.2023 | 17:05 ... Società Svizzera Impresari-Costruttori Politica & Media Agenda 125.0 Infrastruttura Linfa vitale, cuore e anima della Svizzera Una buona infrastruttura è importante per la Svizzera: è la sua linfa vitale. Le città, che costituiscono il cuore del Paese, devono essere ben progettate, anche utilizzando i dati digitali. Le Alpi, l’anima della nazione, hanno bisogno di opportunità di sviluppo. L’edilizia rende tutto questo possibile. Le cifre sono eloquenti: con un totale di 120 295 abitanti al 30 novembre 2022, si prevede che la popolazione di Winterthur raggiungerà circa 129 000 abitanti nel 2030 e circa 135 000 nel 2040. Questi dati corrispondono a una crescita di 20 800 abitanti dal 2019 (+18%), che inserisce Winterthur in un trend generale. Nel 1990 il Cantone di Zurigo contava 1,1 milioni di abitanti, ma nel 2020 questa cifra era già arrivata a 1 550 000. Secondo le previsioni, la popolazione dovrebbe raggiungere i 2 milioni di abitanti nei prossimi 30 anni. Tutte queste persone necessitano di spazi abitativi; spazi che già oggi sono risicati nei centri urbani come Zurigo. I media parlano di una penuria degli alloggi. A questo proposito vale la regola che si applica sempre in economia: quando l’offerta scarseggia aumentano i prezzi. Non sono solo le famiglie con un basso reddito ad avere sempre più difficoltà a trovare un’abitazione che si possono permettere, ma anche quelle con un reddito medio. L’unico modo per uscire da questa impasse è costruire nuove abitazioni. Se l’offerta aumenta, diminuisce infatti la pressione sui prezzi. Contro la penuria degli alloggi, per il clima La Svizzera dispone tuttavia di un territorio limitato. L’opinione condivisa è che non si debbano erodere ulteriori aeree coltivate non ancora costruite. Per questo la SSIC si impegna per una densificazione degli attuali insediamenti. Gli edifici vanno demoliti e ricostruiti con un numero maggiore di abitazioni, aumentando il numero di piani e razionalizzando gli spazi. Affinché la qualità della vita rimanga elevata nonostante la densificazione, bisogna pianificare sapientemente aree verdi e spazi ricreativi. Inoltre, anche il clima beneficia delle nuove costruzioni sostitutive, perché i nuovi edifici consumano molta meno energia. Nel piano d’azione «Offensiva per l’ammodernamento del parco edilizio», la SSIC formula richieste concrete per il rinnovo degli immobili svizzeri. Utilizzando materiali da costruzione riciclati e immettendo i materiali di demolizione nell’economia circolare, il settore principale della costruzione riduce anche il consumo di risorse. Attualmente viene già riutilizzato il 75 per cento del materiale di scavo e il 70 per cento di quello da demolizione. Possibilità di ulteriore sviluppo Dove si dovrà costruire in futuro? I responsabili delle città stanno esaminando la questione con grande attenzione. Nella pianificazione urbana moderna entrano in gioco anche i dati digitali. Ad esempio, vengono analizzate le cifre relative ai flussi dei pendolari. L’obiettivo non è solo quello di far sì che i residenti trovino spazi abitativi appropriati, ma anche che i tempi per raggiungere il posto di lavoro siano mantenuti entro limiti ragionevoli. Per tornare all’esempio di Winterthur: con il «Masterplan Winterthur Sud» le autorità cittadine hanno presentato una visione interessante. L’idea di base è sorprendentemente semplice: l’A1, che necessita di essere ampliata, deve passare per un tunnel. Ciò darebbe a Winterthur la possibilità di far crescere insieme i quartieri di Töss e Dättnau, rendendoli più attraenti. A Zurigo, la chiusura di Schwamendingen, con un progetto di rilevanza nazionale che prevede la realizzazione di una copertura sopra l’autostrada, dovrebbe regalare un grande parco naturale a un quartiere che finora ha avuto una scarsa qualità della vita. Questo esempio è l’ennesima prova che l’edilizia può migliorare la qualità della vita nelle città. Importante per l’economia Queste trasformazioni edilizie vanno a beneficio non solo dei diretti interessati ma anche dell’economia. L’ampliamento delle infrastrutture di trasporto aumenta il raggio d’azione delle persone e dell’industria. Le persone occupate possono così pianificare meglio la propria carriera, potendo scegliere tra più offerte, e anche le aziende traggono vantaggio da una selezione più ampia, il che rende più facile trovare i talenti giusti. Importante per l’economia è anche l’approvvigionamento di merci e la possibilità di vendere i propri prodotti. Una buona infrastruttura contribuisce in modo determinante a questo successo. La ferrovia trasporta le merci nel rispetto dell’ambiente, ma la strada è quasi ancora più importante, come dimostrano le cifre: circa il 63 per cento delle merci, in Svizzera, viene trasportato su strada. Uno dei motivi è l’approvvigionamento capillare. Nell’Agenda 125.0 la SSIC ha sottolineato che la Svizzera necessita di infrastrutture di trasporto efficienti. A proposito di regioni periferiche: con i loro splendidi paesaggi, spesso alpini, rappresentano per molti l’anima della Svizzera. Ma non possono operare in modo isolato: è fondamentale che siano anche ben collegate al resto del Paese. «Via vita est» dicevano gli antichi Romani, letteralmente «la strada è la vita». Prendiamo l’esempio del Cantone dei Grigioni, che rappresenta circa un sesto del territorio elvetico. Il cantone comprende 150 valli e 146 comuni. In un tale contesto, la costruzione e la manutenzione di sentieri e strade offrono molto di più della semplice possibilità di spostarsi: rappresentano anche un importante fattore di coesione nazionale e sociale. Le condizioni topografiche rendono difficile la realizzazione di infrastrutture di trasporto nelle Alpi, ma le imprese di costruzioni svizzere stanno affrontando questa sfida in modo eccellente. Non a caso gli svizzeri sono «campioni del mondo nella costruzione di gallerie», titolo conquistato con la galleria di base del San Gottardo. La SSIC chiede quindi che le aree periferiche siano ben collegate con le infrastrutture digitali. Inoltre, al di fuori delle zone edificabili non dovrebbe prevalere una cultura dogmatica dei divieti. Circa l'autore Susanna Vanek Redattrice [email protected] Condividi questo articolo
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