Quando l'infrastruttura sotterranea diventa un produttore di calore rinnovabile mercoledì, 27.10.2021 | 09:00 ... Società Svizzera Impresari-Costruttori Impresario-Costruttore 5.0 Ambiente & Sostenibilità Quando l’infrastruttura sotterranea diventa un produttore di calore rinnovabile Uno spin-off del Politecnico federale di Losanna ha sviluppato dei pannelli murali che permettono di catturare il calore delle infrastrutture sotterranee per riscaldare i locali in superficie. Sono attualmente in corso delle prove in un parcheggio sotterraneo di Losanna. Man mano che le città e gli agglomerati si densificano, il fabbisogno di infrastrutture aumenta, mentre lo spazio disponibile diminuisce. Le stazioni sotterranee, le metropolitane e le gallerie sono sempre più viste come la soluzione alle crescenti esigenze della popolazione, preservando lo spazio in superficie. Ma le infrastrutture sotterranee potrebbero giocare un ruolo importante anche in un altro settore: quello della riduzione delle emissioni di CO₂. Lo spin-off Enerdrape del Politecnico federale di Losanna ha sviluppato dei pannelli murali che recuperano il calore dalle infrastrutture sotterranee per riscaldare i locali in superficie. Questa tecnologia è attualmente in fase di prova in un parcheggio sotterraneo di Losanna e potrebbe fornire fino a un terzo dell'energia necessaria per riscaldare i sessanta appartamenti dell'edificio che ospita il parcheggio. Una elevata efficienza energetica In pratica, uno scambiatore di calore ottimizzato è collocato nei pannelli murali collegati a una pompa di calore per catturare l'energia geotermica e ambientale. Poiché la temperatura del suolo smette di fluttuare a pochi metri di profondità, l'energia così recuperata rimane stabile durante tutto l'anno, non essendo soggetta a variazioni meteorologiche o stagionali. I dieci pannelli attualmente in prova nel parcheggio di Losanna sono molto sottili, con una superficie di 1,3 x 0,7 metri, tanto che a prima vista potrebbero sembrare dei pannelli decorativi! Al di là del valore estetico, a essere veramente attrattivo è il loro potenziale. Le numerose prove già effettuate nei sotterranei del Politecnico federale di Losanna (EPFL) durante un periodo di due anni hanno superato le aspettative. Per esempio, la loro efficienza energetica si è rivelata più alta del previsto. Valorizzare delle superfici difficilmente utilizzabili altrimenti I pannelli dell’azienda spin-off Enerdrape hanno un costo simile ad altre soluzioni energetiche, con un'efficienza simile o addirittura superiore. Ma presentano anche un altro importante vantaggio, infatti permettono di valorizzare delle superfici difficilmente utilizzabili altrimenti, anche se i metri quadri appena al di sopra, in superficie, hanno spesso un valore economico importante. Inoltre, lo spazio per altre fonti di energia rinnovabile è limitato nelle città, mentre i parcheggi e altre strutture sotterranee offrono superfici interessanti, praticamente inutilizzate fino ad ora. A condizione che le pareti di calcestruzzo sotterranee siano collocate contro un terreno naturale per poter catturarne l'energia, i pannelli possono anche essere montati su costruzioni esistenti. La forma dei pannelli può anche essere adattata, per esempio, per aderire alle pareti di una galleria. Risanare per raggiungere gli obiettivi climatici In un momento in cui i prezzi dell'energia salgono e in cui si sta delineando una situazione di scarsità, i pannelli sviluppati dalla start-up Enerdrape del Politecnico federale di Losanna (EPFL) dovrebbero permettere di produrre localmente calore pulito, sfruttando le infrastrutture sotterranee esistenti o quelle future. L'innovazione è tanto più interessante se si considera che in Svizzera, il solo riscaldamento rappresenta più del 30% del consumo energetico, di cui più della metà è fornita dai combustibili fossili nelle infrastrutture residenziali. Tuttavia, questo non dovrebbe fare dimenticare il fatto che è necessaria una vera offensiva per modernizzare il parco immobiliare. Quest'ultimo rappresenta il 45% del consumo energetico complessivo del Paese e genera un quarto delle emissioni di CO₂. Secondo gli esperti, non meno di 1,5 milioni di edifici dovrebbero essere risanati a causa della loro scarsa efficienza energetica. Eppure il tasso di risanamento è attualmente inferiore all'1%! Di questo passo, la Svizzera non raggiungerà i suoi obiettivi climatici per decenni. È quindi necessario approfittare di innovazioni come quelle sviluppate dalla start-up Enerdrape, ma anche di condizioni quadro che favoriscano i risanamenti e le nuove costruzioni sostitutive, che spesso si rivelano particolarmente efficienti dal punto di vista energetico e permettono di sfruttare meglio l’ambiente costruito, densificandolo. Photo : ©EPFL Circa l'autore Corine Fiechter Portavoce / Specialista in comunicazione [email protected] Condividi questo articolo
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