Congestione nei progetti di costruzione di strade?

Grazie ai programmi di agglomerato, sono disponibili fondi per nuovi progetti stradali che risolvano le strozzature del traffico stradale. Attualmente, tuttavia, per i nuovi progetti è difficile ottenere l'approvazione degli aventi diritto di voto, come ha dimostrato il “no” degli Zurighesi al progetto del Rosengarten del 9 febbraio 2020.

Il 12 febbraio 2017 gli elettori svizzeri hanno detto “sì” al Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA), che da un lato ha assicurato il finanziamento delle strade nazionali e dall'altro ha significato che 400 chilometri di nuove strade diventassero di competenza della Confederazione. Il vantaggio è stato che i progetti di costruzione stradali che fino a quel momento i Cantoni avrebbero potuto finanziare solo con difficoltà o non erano in grado di finanziare del tutto, e che alle urne sono quindi stati respinti dagli elettori, potevano poi essere realizzati. La strada che collega il lago di Costanza alla valle di Thun in Turgovia, i cui costi si aggirano sui 1,75 miliardi di franchi ne è un esempio. Il FOSTRA ha spianato la strada verso la sua realizzazione.

Tuttavia, c'è ancora resistenza tra la popolazione riguardo ai progetti stradali. A Lucerna, per esempio, circa 1000 abitanti hanno partecipato alla manifestazione contro la "bretella nord" e a Bienne più di 3000 persone hanno manifestato contro la realizzazione del "asta ovest della circonvallazione". "Il dibattito sul clima sta portando a qualche incertezza rispetto a come sarà la mobilità tra dieci o vent'anni", spiega il politologo Lucas Leemann. "In questo contesto è ancora più difficile convincere i contribuenti a spendere grandi somme per le infrastrutture stradali". Riguardo al progetto del Rosengarten respinto, Leemann dice: "Per quanto concerne il tunnel del Rosengarten, molte oppositrici e molti oppositori hanno dichiarato che fosse troppo costoso, che un tunnel rappresentasse un mezzo del passato e che non si adattasse al dibattito sul clima”.

Ciononostante la SSIC si impegna comunque sempre per la realizzazione di progetti stradali. Si consideri che da un lato, circa il 75% del traffico passeggeri e il 66% del traffico merci viaggia su strada. Dall’altro, circa il 75 per cento degli abitanti svizzeri vive negli agglomerati urbani e dipende da una rete stradale fluida. Viste le 25’366 ore passate in coda, la cui ragione principale (quasi il 90%) è il sovraccarico della capacità stradale, c'è un'enorme necessità di espandere l'attuale infrastruttura.

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Schweizerischer Baumeisterverband

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