Il Tribunale amministrativo federale giudica anticostituzionale il sistema tariffario del ca-none radiotelevisivo (LRTV)

Secondo una decisione del Tribunale amministrativo federale pubblicata a fine anno, il sistema tariffario del canone radiotelevisivo (LRTV) viola la Costituzione. Una PMI ha contestato il canone radiotelevisivo che le è stato addebitato.

Da quando è entrata in vigore il 1° gennaio 2019, la SSIC e altre associazioni si sono opposte alla LRTV, che ora prevede anche il pagamento dei canoni radiotelevisivi per le imprese. La LRTV è stata recentemente contestata anche in tribunale. Vi è quindi l'urgente necessità di modificare la legge.

Nel settore dell'edilizia c'è molta irritazione per quanto riguarda la doppia imposizione del canone radiotelevisivo, soprattutto in relazione ai consorzi. Quando entrano a far parte di un consorzio, le imprese pagano due volte, in base al loro fatturato.

Il ricorso

Nella vertenza specifica, tuttavia, è stato fatto ricorso su qualcos'altro: la classificazione della cifra d’affari nell'ordinanza della LRTV. L'importo della tassa si basa sul fatturato e il Consiglio federale ha definito nell'ordinanza diverse classi di fatturato, con una tariffa per ogni classe. La PMI ricorrente ha sostenuto che la riscossione del canone sulla base del puro fatturato, associata a sole quattro classi fino a un fatturato di 100 000 000 di franchi all'anno, sia sproporzionata e offensiva. In confronto ad altre aziende con un fatturato significativamente più elevato, la ricorrente è così maggiormente gravata dall'imposizione. Inoltre, la ricorrente ha sostenuto che il sistema attuale non tiene sufficientemente conto del fatto che le diverse imprese debbano far fronte a margini di guadagno molto diversi, a seconda del settore. Questo porta a una discriminazione, rispettivamente a una posizione di maggiore svantaggio delle imprese che devono generare un fatturato in relazione molto più alto di altri per ottenere un certo profitto. Il sistema tariffario ha così violato il principio costituzionale della parità dei diritti.

Le motiva zioni del Tribunale

Il Tribunale amministrativo federale ha inizialmente stabilito in termini generali che, secondo la Costituzione federale, la radio e la televisione devono contribuire all'educazione e allo sviluppo culturale, alla libera formazione delle opinioni e all’intrattenimento. Il canone radiotelevisivo non copre (solo) il consumo effettivo di radio e televisione. Ma viene piuttosto anche utilizzato per finanziare e assicurare questo bene costituzionalmente garantito che rappresenta un'informazione indipendente e di alta qualità attraverso la radio e la televisione. Ciò è estremamente importante per una democrazia diretta ed è quindi anche un fattore essenziale per una Svizzera stabile, ben funzionante e attrattiva. Anche l'economia e le aziende ne traggono vantaggio (stabilità statale ed economica), sia che consumino o meno il servizio finanziato dal canone. 

Imposta, tassa oppure…?

In questa decisione il Tribunale amministrativo federale si è occupato anche della qualificazione giuridica del canone. I canoni pubblici sono grossomodo suddivisi in imposte, contributi causali e tasse d'incentivazione. La qualificazione di un'imposta è importante nella misura in cui da essa dipende l'importo legalmente ammissibile.

Il Tribunale ha fatto riferimento a questo proposito alla giurisprudenza del Tribunale federale, secondo la quale il canone radiotelevisivo non è né una tassa di regalia né un corrispettivo diretto per un altro servizio fornito dalla Confederazione. Si tratta piuttosto di una tassa prelevata dalla Confederazione come atto sovrano, che serve a sostenere le organizzazioni finanziate da tasse. Pertanto, è più probabile che sia qualificata come "imposta vincolata a un determinato scopo" (una imposta prelevata per il finanziamento di una specifica mansione pubblica) o come "tassa sui generis" (una tassa unica nel suo genere). Un tale canone non è né un'imposta classica né un puro contributo causale, ma ha le caratteristiche di entrambi i tipi di tassa. Di conseguenza, nella decisione del Tribunale amministrativo federale si è tenuto conto dei criteri di entrambi i tipi di tassa.

La decisione

Infine, per quanto riguarda le contestazioni della PMI, il tribunale ha ritenuto che non vi fossero in realtà ragioni di fatto che giustificassero una classificazione tariffaria così ampia. Secondo il tribunale, essa contraddice i principi di uniformità dell’imposizione come anche - dove applicabile – l’imposizione secondo la capacità economica. Pertanto, la classificazione tariffaria per l'imposta sulle imprese è anticostituzionale e deve essere corretta "tempestivamente" dal Consiglio federale.

Tuttavia, la decisione del Tribunale amministrativo federale deve essere sembrata quasi una presa in giro per la PMI ricorrente, poiché quest'ultima deve comunque pagare la tassa nell'importo richiesto. Il Tribunale amministrativo federale ha ritenuto che questa normativa anticostituzionale debba essere applicata fino a nuovo avviso per garantire la certezza del diritto e per garantire il finanziamento delle prestazioni radiotelevisive. È da tenersi in considerazione che la questione dell'applicazione del canone radiotelevisivo per le imprese è politicamente "scottante" e che esistono già diverse mozioni pendenti che mirano a modificare la legge vigente. E il tribunale non ha neppure intenzione di anticipare il Consiglio federale, che ha previsto una revisione della legge per la metà del 2020. Così, esso si è limitato a costatare l'anticostituzionalità nel caso concreto di applicazione.

Tuttavia, come si è detto nell'introduzione e come è mostrato nelle varie iniziative politiche in corso sulla LRTV, è necessario agire non solo sulla questione decisa dai tribunali. La SSIC continua quindi a essere attiva e che il Consiglio federale ora si rimbocchi le maniche!

(Sentenza del Tribunale amministrativo federale A-1378/2019 del 5 dicembre 2019)

 

 

Siamo qui per voi
Il servizio giuridico della SSIC è a disposizione dei membri per una prima consulenza. Questa prestazione è gratuita.

Telefono: +41 58 360 76 76

Permanenza telefonica 
 
Lunedì 14.00 – 16.30
Martedì 08.30 – 11.30  |  14.00 – 16.30
Mercoledì 08.30 – 11.30  |  14.00 – 16.30
Giovedì 08.30 – 11.30  |  14.00 – 16.30
Venerdì 08.30 – 11.30


Mail: [email protected]
Potete inviarci la vostra domanda per mail. Non dimenticate di indicare il vostro numero di membro e di allegare documenti importanti.

Circa l'autore

pic

Schweizerischer Baumeisterverband

[email protected]

Condividi questo articolo