Attrarre più donne verso le professioni edili

Le donne hanno un grande potenziale per il mercato del lavoro e potrebbero moderare la carenza di personale qualificato, anche nelle professioni edili. In che modo, però, il settore edile può migliorare presa e attrattiva nei confronti del genere femminile?

 

«La visione e l’importanza del settore delle costruzioni per la nostra società non sono comunicate e comprese a sufficienza», dichiara Carla Jane Kaufmann. L’esperta per le pari opportunità dell’agenzia «getdiversity.ch» conosce il potenziale delle donne e sa cosa conta per loro sul lavoro. L’industria delle costruzioni contribuisce fortemente a dare forma al nostro futuro, e il modo in cui vivremo e abiteremo o l’assetto delle infrastrutture sono tra gli ambiti che la vedono coinvolta. Evidenziare questa rilevanza sociale attrarrebbe automaticamente le donne, è convinta Kaufmann.

Molte professioni edili non sono fisicamente impegnative ma sono molto interessanti ed è qui che le donne sarebbero al posto giusto. Sicurezza del posto di lavoro, conciliabilità con la famiglia e possibilità di lavorare a tempo parziale sono importanti per loro. Per quanto riguarda il tempo parziale, anche lavorare di più durante la stagione in cambio di una maggiore libertà in altri periodi è una forma di conciliazione. Stesso discorso per un’alternanza tra fasi con gradi di occupazione elevati e periodi di minor carico, che può costituire un’alternativa interessante, se comunicata in modo chiaro. È necessario organizzare le condizioni quadro in modo flessibile e renderle trasparenti, oltre a creare i presupposti strutturali. Le imprese di costruzioni hanno la fama di offrire spirito di squadra e coesione, caratteristiche che le rendono appetibili per le donne. «Una donna tra soli uomini ha difficoltà a far valere le proprie esigenze. Quando la presenza femminile raggiunge il 30%, invece, la dinamica cambia», afferma Kaufmann. Importante è mettere le donne in rete e dare loro voce. Per quanto riguarda il datore di lavoro, un fattore essenziale è la sensibilità per le esigenze di base, come toilette e spogliatoi, per esempio, che non devono essere necessariamente separati ma devono poter essere chiusi per garantire la giusta privacy. Utile sarebbe anche un confronto sul tema degli indumenti protettivi, per capire quali caratteristiche debbano avere per le donne.

«Per motivare le donne a intraprendere una professione edile, è utile avviare progetti su diversi livelli e indicare la direzione che il settore intende imboccare e quanto questo sia rilevante e innovativo», spiega Kaufmann. Del quadro fa parte anche la creazione delle condizioni per una riqualificazione semplice e rapida.

 

Jacqueline Vinzelberg

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Schweizerischer Baumeisterverband

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